Raul Mordenti
L'altra critica. La nuova critica della letteratura fra studi culturali, didattica e informatica
Meltemi editore, 2007, 216 pág., 18,50 €
La critica letteraria non è sempre esistita e non esisterà per sempre. In queste pagine l’autore ricostruisce le circostanze –culturali, epistemologiche, sociali, ecc.– che consentirono l’instaurarsi della critica letteraria quale noi l’abbiamo conosciuta, e anzi dello stesso concetto moderno di “letteratura”. In quella “fondazione” vivevano già i limiti invalicabili della ragione borghese e quelli della divisione del lavoro e dell’antropologia signorile che su di essa si fonda. Così la crisi attuale (o la fine) della critica deve essere messa in rapporto con una situazione culturale e sociale radicalmente nuova, caratterizzata dal trionfo della globalizzazione capitalistica e dalla nuova retorica dei mass media: un assetto che l'autore (sulla scorta di Steiner) definisce “la cultura del berlusconismo”, intrinsecamente opposta al discorso critico. Questa stessa crisi, che comporta il rischio di una “perdita secca” di testualità e di senso, può essere tuttavia giocata anche come un fattore di rottura e di liberazione (grazie all’apporto dei Cultural Studies, qui riletti alla luce di Gramsci): è la proposta di un’”altra critica”, non solo impegnata a ricostruire la benjaminiana “tradizione degli oppressi” (contro la storiografia “dei vincitori”) ma anche rivolta all’Alterità, che appare come il più produttivo dei fattori conoscitivi. Alterità sociale, etnica, culturale, ma anche Alterità fra le generazioni, che fanno della scuola e dell’università il luogo cruciale dello scontro.
Raul Mordenti è professore ordinario di Metodologia e storia della critica letteraria e di Teoria della letteratura all’Università di Roma “Tor Vergata”. Si è occupato di didattica della letteratura e di “libri di famiglia”, della memoria e dei rapporti tra filologia e informatica. Ha collaborato alla Letteratura italiana di Asor Rosa. Tra i suoi volumi più recenti: La didattica della letteratura (1997), Introduzione a Gramsci (1998), Informatica e critica dei testi (2000), La Rivoluzione (2003). Dirige la rivista on line «Testo e senso».
Indice
Nota editoriale
Capitolo primo: L’“altra critica”
1. Il campo del ‘letterario’ in quanto storia.- 2. La costituzione dell’idea di letteratura in cui abbiamo abitato.- 3. La critica letteraria e le sue condizioni di esistenza.- 4. Il “buon gusto”, la critica letteraria dell’Illuminismo (e la sua contraddizione interna).- 5. La critica come mediazione.- 6. Letteratura, nazione e storiografia letteraria.- 7. Poesia e banausìa. 7.1. Il Poeta in quanto Signore. 7.2. Vittorio Alfieri da nobile a poeta (per restare Signore).- 8. Esaurimento e crisi del paradigma del letterario.- 9. La tradizione come alterità.
Capitolo secondo: L’identità nazionale, l’invenzione (didattica) della “letteratura italiana” e il problema della storia
1. Alla ricerca dell’identità nazionale (perduta).- 2. La letteratura come principio di un’identità nazionale italiana impossibile.- 3. Intellettuali e popolo-nazione.- 4. La Storia del De Sanctis come libro fondativo dell’unità nazionale (ovvero: l’“invenzione” della letteratura italiana). 4.1. La storiografia letteraria.- 5. La definizione del “campo letterario” e l’egemonia dell’idealismo.- 6. Esaurimento e crisi del paradigma desanctisiano-idealistico del ‘letterario’.- 7. Problemi (e paradossi) della contemporaneità.- 8. Ripensare il concetto di storia (sulle orme di Walter Benjamin).- 9. Alcune proposte e molti interrogativi
Capitolo terzo: Letteratura e critica semiologica: Vent’anni dopo o Il Visconte di Bragelonne?
1. In cui si vede finalmente ricomparire la vera eroina di questa storia.- 2. Dove sembra all’autore sia ora e tempo di tornare al Visconte di Bragelonne.- 3. In cui l’autore è costretto suo malgrado a narrare un poco di storia.- 4. Ricòrdati.- 5. Rivali politici.- 6. In cui le idee di D’Artagnan dapprima sconvolte incominciano a schiarirsi.- 7. Le quattro probabilità di Madama (ovvero i confini della “nuova letteratura”)
Capitolo quarto: Sul concetto di ‘testo’ (da Gutenberg all’informatica)
1. Verso una crisi di testualità.- 2. A partire dalla definizione di ‘Testo’ di Cesare Segre.- 3. La polarità di significato (materiale vs immateriale) nella storia della parola ‘testo’.- 4. Le invenzioni del dio Teuth e la condanna platonica della scrittura.- 5. Il Fedro come rappresentazione della mobilità testuale.- 6. Le due linee evolutive della testualità. 6.1. La linea dell’esteriorizzazione (dal “dentro” al “fuori”). 6.2. La linea dell’incremento delle conoscenze (e il problema del padroneggiamento).- 7. A proposito del testo informatizzato. 7.1. Le somiglianze fra il testo informatico e il testo manoscritto vs il testo a stampa. 7.2. Ripensare il testo fuori dall’episteme della stampa. 7.3. Il testo informatico è ancora un tessuto?.- 8. Conclusioni: il senso del testo
Capitolo quinto: La cultura italiana e la crisi della modernità
1. Voltandosi indietro al “decennio d’oro”.- 2. Una crisi della critica che non viene dalla critica.- 3. Il berlusconismo in quanto cultura (e la nuova dea).- 4. La fine della critica intrinseca alla cultura ‘alta’ (la ‘totalità’) e dello ‘smascheramento’ neo-illuministico.- 5. Verso la distruzione capitalistica dell’università
Bibliografia
Indice dei nomi
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